Donna, siciliana, e volto già noto al pubblico ragusano per avere vestito la canotta biancoverde ai tempi della Serie A2. Proprio nell’anno in cui Ragusa sceglie di ripartire dall’A2 si affida a coach Mara Buzzanca, che coadiuvata da Yvan Baglieri come assistente, sarà la titolare della panchina della Passalacqua Ragusa. Reduce dall’esperienza di Roseto, Buzzanca, classe 1976, ha iniziato il suo percorso da coach, contribuendo alla fondazione nel 2012 dell’Alma Basket Patti e iniziando a fare le prime esperienze da tecnico sulla panchina del CUS Unime Messina (Serie C) dal 2014 al 2017.
Dal 2017 al 2023 è stata capo allenatrice dell’Alma Basket Patti, società con cui ha raggiunto la semifinale Play Off per la promozione in Serie A1 per due anni consecutivi, risultando uno dei tecnici più apprezzati della categoria. Nel 2022 è stata nominata referente tecnico territoriale femminile della Fip Sicilia, organizzando i raduni per le cestiste Under 15. Di tutto rispetto anche la carriera da giocatrice che proprio con la maglia di Ragusa l’aveva portata a ricevere il premio Donia come migliore cestista siciliana, risultando la migliore marcatrice del campionato di Serie A2 (media di 17,8 punti a partita).
“Arrivare a Ragusa è un grande onore e ringrazio la società – commenta la neo allenatrice biancoverde – ma è anche una responsabilità. Questa è una grande società che in questi anni ha conquistato risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Per quanto mi riguarda sono molto determinata a fare bene e a mettere tutta me stessa ogni giorno. Sono convinta che potremo toglierci belle soddisfazioni anche per quanto riguarda le giovani da fare crescere. Siamo coscienti di ripartire da una serie inferiore ma questo non significa che manchi l’entusiasmo e la voglia di far bene, anche perché la squadra che stiamo allestendo è di tutto rispetto. Dovremo conquistarci la fiducia dei tifosi e lavoreremo anche per questo”. L’allenatrice, di concerto con la società, ha già programmato l’inizio del raduno per la fine di agosto.
Ufficio stampa, Michele Farinaccio